L’Italia ha vissuto, soprattutto nel secondo dopoguerra, una vera e propria rivoluzione culturale: l’alfabetizzazione di massa. Nel 1945, milioni di italiani erano ancora analfabeti, soprattutto nelle aree rurali e nel Mezzogiorno. Lo Stato rispose con scuole popolari, programmi televisivi educativi e, negli anni Sessanta, con iniziative come “Non è mai troppo tardi”, che insegnarono a leggere e scrivere a generazioni di adulti. L’obiettivo era chiaro: offrire a tutti gli strumenti di base per partecipare attivamente alla vita sociale, lavorativa e democratica del Paese.
Similitudini tra alfabetizzazione e digitalizzazione
Oggi, l’Italia affronta una sfida altrettanto importante: la digitalizzazione dei cittadini. Se ieri la priorità era insegnare a leggere e scrivere, oggi è fondamentale fornire competenze digitali per utilizzare strumenti tecnologici, accedere ai servizi online e partecipare alla società digitale. Entrambi i processi rappresentano percorsi di inclusione ed emancipazione collettiva.
Ecco alcune analogie tra alfabetizzazione e digitalizzazione:
- Emergenza sociale e risposta pubblica: come lo Stato intervenne per combattere l’analfabetismo, oggi istituzioni e territori promuovono la cultura digitale per ridurre il digital divide.
- Capillarità degli interventi: le scuole popolari e i programmi TV raggiungevano anche le aree più isolate; oggi, i Punti Digitale Facile sono diffusi capillarmente sul territorio, dai grandi centri alle zone rurali, per non lasciare indietro nessuno.
- Strumenti di facilitazione: ieri le lezioni di Maestri come Manzi, oggi facilitatori digitali e sportelli di assistenza aiutano chi è meno esperto ad acquisire nuove competenze.
- Inclusione delle fasce svantaggiate: sia l’alfabetizzazione che la digitalizzazione pongono particolare attenzione a chi parte da condizioni di svantaggio: anziani, stranieri, donne, residenti in aree periferiche.
- Obiettivi di cittadinanza attiva: imparare a leggere e scrivere era la chiave per partecipare alla società; oggi, saper usare il digitale è indispensabile per accedere a servizi, informazioni e opportunità di crescita personale e professionale.
Il ruolo dei Punti Digitale Facile
I Punti Digitale Facile rappresentano oggi ciò che furono le scuole popolari e i programmi di alfabetizzazione del passato: presidi di formazione, inclusione e supporto, dove ogni cittadino può imparare a usare SPID, accedere ai servizi sanitari online, compilare la dichiarazione dei redditi, comunicare con la Pubblica Amministrazione e molto altro. Con oltre 2800 punti attivi in Italia, hanno già coinvolto centinaia di migliaia di persone, con una particolare attenzione alle categorie più fragili.
Una sfida che si rinnova
La storia ci insegna che l’alfabetizzazione non fu solo istruzione, ma un grande progetto di emancipazione nazionale. Oggi la digitalizzazione rappresenta la nuova frontiera di questa sfida: solo garantendo a tutti le competenze digitali potremo costruire una società più equa, inclusiva e pronta ad affrontare il futuro.
In conclusione
Ieri come oggi, la chiave del progresso è l’accesso alle competenze fondamentali. La digitalizzazione, grazie anche ai Punti Digitale Facile, rinnova lo spirito dell’alfabetizzazione: nessuno deve restare indietro.